Università sostenibili, a Leeds si vuol mettere al bando la plastica
Ogni anno vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. In questo contesto, però, crescono anche gli enti che cercano di mettere al bando l’uso eccessivo della plastica: in merito, l’Università di Leeds ha dichiarato che eliminerà gradualmente la quantità di prodotti in plastica e imballaggi, in ogni sua struttura, entro cinque anni, coinvolgendo in questo ambizioso programma tutto il personale e gli studenti, inducendoli a utilizzare alternative biodegradabili e riutilizzabili per bicchieri, attrezzature e componenti di plastica.
L’università ha comunque già detto di aver avviato questo programma, riducendo l’uso di tazze usa e getta di oltre 100.000 unità. Di fatti, nei suoi punti di ristoro e di ristorazione, sono oggi in vendita tazze riutilizzabili, mentre il bar studentesco ha già sostituito tazze e bicchieri di plastica monouso con posate o carta, tutti riciclabili e compostabili.
Lanciando la sua campagna “Single Out: 2023PlasticFree”, l’università ha dichiarato di essere anche alla ricerca di metodi per produrre la prossima generazione di bioplastiche biodegradabili – plastiche derivate da biomasse rinnovabili che, una volta smaltite, si deterioreranno rapidamente e in modo sicuro.
La professoressa Dame Jane Francis, Cancelliere dell’Università, che è anche direttore del British Antarctic Survey, ha detto che il cambiamento nell’opinione pubblica sull’uso della plastica è stato fenomenale, ma le organizzazioni di ogni forma e dimensione non potranno che sostenere il cambiamento. “Penso che questo impegno ispirerà molte persone a pensare a come l’università, in quanto istituzione all’avanguardia nel campo della sostenibilità, possa fare la differenza” – ha annunciato. Secondo le Nazioni Unite, dall’inizio degli anni ’50 sono state prodotte circa 8,3 miliardi di tonnellate di plastica, il 60% delle quali è finito nelle discariche o nell’ambiente naturale.