Università italiane? Sono tra le più care d’Europa…

Stando a quanto riportava qualche giorno fa il magazine Wired, entro la metà del prossimo mese di settembre circa 270 mila studenti si immatricoleranno presso gli atenei italiani e, secondo quanto accertato dai dati della Fondazione Res, si tratta di un numero di immatricolazioni che è calato del 20% nel corso degli ultimi dieci anni, alimentando così l’impressione (ben più che tale!) che in Italia il numero di laureati è ai minimi dell’area UE (il 24 per cento, contro il 37 per cento della media Ocse).

Dunque, in Italia sono “pochi” coloro che si laureano, e ancora pochi coloro che si immatricolano. E per loro, peraltro, c’è anche la beffa di sapere che il nostro Paese, unitamente a Olanda e Regno Unito, è uno di quelli che possiede uno dei sistemi universitari più cari di tutta Europa, senza – di contro – garantire ai propri studenti un numero adeguato di borse di studio. Sebbene esistano numerose differenze territoriali, si può affermare che gli atenei delle regioni settentrionali esigono fino a 1.300 euro di tasse, mentre al Sud la media scende intorno a 500 euro annui.

In tal senso, affermava Wired citando l’ultimo rapporto Anvur, solamente il 20% degli studenti italiani riesce a beneficiare di una borsa di studio, mentre il restante 80% non riceve alcuna forma di sostegno economico.

Non manca, però, qualche buona notizia. Lo scorso anno il Fondo di finanziamento ordinario delle università diminuiva del 22,5% la propria consistenza. Quest’anno invece il FFO è stato rimpinguato con 223 milioni di euro, da erogarsi entro il 30 settembre: i fondi saranno aumentati in maniera strutturale proprio a partire da quest’anno, con distribuzione sulla base degli investimenti che le regioni effettueranno nei confronti del diritto allo studio, con un meccanismo variabile incrementale.

Si tratta, insomma, di una novità importante, considerato che uno studente su 4 non può ricevere una borsa di studio per mancanza di fondi: un elemento che consentirà di abbattere il numero degli idonei senza borsa, un problema che evidentemente interessa il nostro Paese in maniera più incisiva…

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