L’Università di Palermo lancia una app per i migranti
L’Università di Palermo lancia una app per i migranti. Chiamata “Studiare Migrando”, l’app è stata sviluppata dal centro di lingua italiana dell’Università di Palermo (ItaStra) in collaborazione con l’Istituto per le tecnologie didattiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed è stata supportata dall’UNICEF e dalla Regione Sicilia Ufficio di educazione.
Il suo obiettivo dichiarato è quello di fornire della specifica assistenza ai rifugiati e ai migranti per apprendere la lingua italiana e consolidare la conoscenza delle materie scolastiche, consentendo così loro di sedersi e superare l’esame di avanzamento della scuola media.
L’esame, che gli studenti possono sostenere come candidati esterni, è composto da tre compiti scritti (italiano, matematica e lingua straniera) e una prova orale interdisciplinare. Permette così agli studenti di poter passare al liceo o alla formazione professionale, a seconda delle proprie preferenze.
Stando a quanto è stato reso noto, l’app presenta moduli interattivi di insegnamento e di apprendimento a cui è possibile accedere da uno smartphone o da un computer desktop, sebbene la disponibilità di dispositivi mobili sia sicuramente l’opzione più interessante e attrattiva, poiché significa che il corso può raggiungere molti più utenti di quelli che potrebbe raggiungere se fosse limitato esclusivamente su computer desktop.
I materiali didattici, precisano dall’Università di Palermo, sono progettati per consentire agli studenti di completarli da soli o con l’aiuto di personale non specializzato, e includere un feedback immediato. Non solo: secondo gli auspici, il centro linguistico dell’Università di Palermo creerà anche un supporto personalizzato attraverso la stessa app. “La disponibilità del corso su uno smartphone consente di superare i limiti economici e logistici” – si legge in una dichiarazione sul sito web del progetto.
La piattaforma sta attualmente attraversando una fase pilota, durante la quale verrà testata da 800 studenti che frequentano il Centro di Lingua Italiana presso l’Università di Palermo, centri di educazione degli adulti nella Regione Sicilia e centri di immigrazione.
L’Università rammenta infine come si tratti dell’evoluzione di un precedente progetto di ItaStra chiamato Ponti di Parole, che ha sviluppato moduli e materiali per insegnare l’italiano agli studenti con bassi livelli di scolarizzazione.