Come cambiano le immatricolazioni in Italia
Le tendenze italiane in materia di immatricolazioni universitarie stanno cambiando rapidamente. E proprio per poter cercare di illustrare tali cambiamenti in maniera più puntuale, il Ministero dell’Università ha diffuso una serie di statistiche particolarmente interessanti. A cominciare, magari, dal fatto che le dimensioni complessive dell’università non cambiano più di tanto, con un totale di nuovi ingressi che segna un -3% fra 2011/2012 e 2015/2016 grazie a un piccolo colpo di reni (+2%) registrato nell’ultimo anno.
Tuttavia, sottolineava il quotidiano Il Sole 24 Ore dello scorso 21 marzo occupandosi dell’argomento, rispetto ai loro fratelli maggiori, gli studenti che hanno cominciato quest’anno la vita accademica disegnano una classifica delle preferenze quasi stravolta in pochi anni.
In particolare, tra i “miti” universitari, a colpire è la statistica che manifesta il crollo di giurisprudenza: alla laurea magistrale a ciclo unico, cioè la più vicina a quella “classica” frequentata da schiere di studenti del vecchio ordinamento, quest’anno sono entrate 17.625 persone, cioè il 35,4% in meno rispetto a quattro anni prima, mentre il numero dei corsi è addirittura salito (di poco).
Insomma, in una nazione dove gli avvocati iscritti alla Cassa forense sono ben 223mila, e in cui il reddito medio di tali professionisti è sceso di molto rispetto agli anni d’oro, il numero non può che far discutere. Anche perchè, si noti, si è in piena discussione di una possibile riforma di giurisprudenza e di una possibile introduzione ad ampio raggio del numero chiuso che ha già fatto scoppiare polemiche a ripetizione.
Detto ciò, flessioni molto più consistenti rispetto alla media del periodo – ma minori della record di giurisprudenza – si incontrano anche a economia, con il -6,2% fatto segnare da scienze dell’economia e della gestione aziendale, cioè la classe di laurea più frequentata dell’area, e il -9,4% di scienze economiche.
Tra le altre facoltà più in difficoltà spicca anche architettura, dove pesano però le scelte degli atenei sugli ingressi contingentati, tiene lettere, mentre fra le classi di laurea in netta crescita spiccano quelle più collegate all’Ict: ingegneria dell’informazione ospita quest’anno più di 15mila nuovi studenti, cioè il 27,9% in più rispetto a quelli che avevano debuttato quattro anni fa (il numero dei corsi è invariato), mentre a scienze e tecnologie informatiche i numeri assoluti sono più contenuti (siamo intorno ai 6mila nuovi studenti), ma il balzo è del 36,7 per cento.