Università, si produce energia da tapis roulant e cyclette
Alimentare energeticamente una Università grazie all’attività fisica degli studenti? È il penziero che si sta sviluppando nel campus Universitario di Savona, dove sono cominciate le ambiziose attività che potrebbero realizzare la prima palazzina energeticamente autosufficiente, grazie all’attività fisica degli studenti che popolano gli stessi spazi, e che volontariamente saranno coinvolti all’interno di un progetto che permetterà loro di generare un concreto contributo alla generazione di energia elettrica pulita.
Al camps sono infatti iniziate le attività del collaudo dell’iniziativa Smart Energy Building, nata come esperienza dimostrativa di possibile interazione tra un edificio smart e la rete elettrica intelligente del Campus. La palazzina adotta infatti una serie di tecnologie – appunto – smart, per poter essere alimentata unicamente da fonti rinnovabili.
Qualche esempio? Il riscaldamento dei locali è garantito da una pompa di calore geotermica, strutturata con 8 sonde che scendono in profondità fino a oltre 100 metri (per una lunghezza totale di 1 km) scambiando calore con il terreno. Ma è il focus sull’energia elettrica il più curioso: oltre che dagli ormai tradizionali pannelli fotovoltaici sul tetto (che possono erogare fino a 23 kW) a generare elettricità pulita è anche l’attività fisica degli occupanti. All’interno del campus è infatti stato allestito un laboratorio di scienze motorie in cui gli studenti possono utilizzare cyclette e tapis roulant per poter produrre energia elettrica per il campus stesso.
Oltre a quanto sopra, la palazzina intelligente ha adottato un innovativo sistema di gestione energetica e di automazione: un’applicazione integrata di intelligenza artificiale che può coinvolgliare in tempo reale il riscaldamento e l’energia in quelle aree in quel momento utilizzate, escludendo invece quelle in cui sono sono al momento necessari.
E i costi? Stando a quanto si legge in un comunicato dell’Ansa, l’edificio è costato poco più di 3 milioni di euro, al 90 per cento finanziati dal Ministero dell’Ambiente. I lavori per la realizzazione sono terminati la scorsa settimana, mentre l’inaugurazione è prevista in primavera.